Soluzioni Plastiche
Mar 21, 20202 min
Updated: Jul 7, 2020
Spesso quando facciamo la raccolta differenziata ci capita involontariamente buttare dei rifuti nel contenitore sbagliato. Questo succede perché non siamo abbastanza informati e non riusciamo a identificare i materiali, oppure perché alcuni materiali che andrebbero buttati nell’indifferenziata "ci ingannano” e finiamo per buttarli nel bidone della plastica. Anche se la composizione di questi materiali è in parte di plastica, tuttavia non possono essere riciclati.
Gli imballaggi in plastica che noi utilizziamo quotidianamente sono divisi in base al polimero utilizzato e, per ognuno, esiste un'abbreviazione e un codice identificativo di riciclo:
PET (polietilene tereftalato): codice identificativo 1;
HDPE (polietilene ad alta densità): codice identificativo 2;
PVC o V (cloruro di polivinile): codice identificativo 3;
LDPE (polietilene a bassa densità): codice identificativo 4;
PP (polipropilene): codice identificativo 5;
PS (polistirene o polistirolo): codice identificativo 6;
Altre Plastiche: codice identificativo 7.
Se vuoi approfondire l’argomento, dai un’occhiata al nostro articolo sulla composizione dei materiali e il loro utilizzo: https://www.soluzioniplastiche.com/post/come-si-leggono-i-simboli-nascosti-sulle-confezioni-di-plastica?fbclid=IwAR3oPisHoKzNHXLuCHqa_lTIy_qctRFaAkcLb1793MwhxWSSuISk1DBzz0Y
Il COREPLA (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica) ci ha fornito una lista molto dettagliata che spiega quali rifiuti sono ricavabili e quali invece non lo sono.
le bottiglie di acqua e di altre bevande;
i flaconi dei detersivi;
le vaschette dei salumi e dei formaggi confezionati;
le vaschette per alimenti, come quelle utilizzate per l’imballaggio della carne ad esempio;
piatti e bicchieri in plastica;
flaconi con spruzzino, come quello degli sgrassatori ad esempio;
flaconi di bagnoschiuma e shampoo;
flaconi del Ketchup;
i barattoli dello yogurt;
le vaschette del gelato in polistirolo (il polistirolo, infatti, va nella plastica);
i vassoi di cioccolatini;
i sacchetti di patatine, snack e merendine;
i flaconi di sapone liquido con erogatore;
l’imballaggio esterno delle confezioni di acqua e bevande;
shopper e buste della spesa (anche quelle biodegradabili);
blister preformati, come le confezioni delle lampadine a led ad esempio;
sacchetti della pasta;
vaschette portauova;
imballaggi degli elettrodomestici (polistirolo, fascette, involucri);
bottigliette delle bibite;
vaschette per frutta e verdura.
utensili da cucina;
bacinelle;
pennarelli, penne, squadrette, righelli;
tubi di irrigazione;
giocattoli in plastica;
palloni;
cartelline portadocumenti in plastica;
barattoli di plastica;
frullatori;
tastiera e mouse del computer;
CD;
sedie in plastica, come quelle da giardino ad esempio;
occhiali;
pannolini (alcuni impianti stanno sperimentando il riciclo dei pannolini);
posate in plastica;
siringhe;
sottovasi.
Fortunatamente, adesso la maggior parte dei produttori indicano sull’imballaggio le modalità di smaltimento del rifiuto, rendendo ancora più semplice e immediato fare la raccolta differenziata. Anche chi non se ne intende e possiede delle conoscenze generiche a riguardo può leggere le informazioni dietro la scatola e gettarle i rifiuti nell'apposito contenitore.
Invitiamo tutti i nostri lettori a partecipare alla raccolta differenziata, informarsi e aggiornare le proprie conoscenze per promuovere la sostenibilità del nostro pianeta.
Ognuno di noi può fare la propria piccola parte per salvare l'ambiente.